P r a t i c h e C o l t u r a l i
Le pratiche colturali dell’oliveto seguono principi naturali e sostenibili, combinando tecniche tradizionali e biologiche per garantire salute del terreno e qualità.
S v i l u p p o N a t u r a l e
L’oliveto è stato oggetto di un ammodernamento agrario che ha interessato il terreno, il sesto d’impianto e l’irrigazione. Gli alberi, tutti della varietà autoctona Coratina, sono allevati secondo la forma tradizionale del “vaso barese”.
Per arricchire il terreno in modo naturale vengono praticati inerbimento temporaneo e sovescio di leguminose, favorendo la crescita di flora spontanea e la formazione di un substrato fertile che supporta organismi utili e protegge il suolo dall’erosione.
C a r a t t e r i A g r o a m b i e n t a l i
Il terreno è franco-sabbioso, ricco di sostanza organica e facilmente lavorabile. La fertilità naturale è buona, con un equilibrio tra le principali componenti del suolo e una sufficiente disponibilità di macroelementi.
Il clima presenta inverni miti, estati calde e un’escursione termica significativa. La pluviometria annua varia tra 600 e 800 mm, concentrata principalmente in autunno-inverno.
P r a t i c h e A m b i e n t a l i
Gli oliveti biologici seguono i regolamenti CE 834/07 e CE 889/08, che definiscono il metodo biologico come un sistema globale di gestione aziendale basato su biodiversità, tutela delle risorse naturali e pratiche agronomiche sostenibili.
Il metodo biologico promuove fertilità del suolo, riciclo di materia organica, lotta naturale a malattie e insetti, e vieta OGM, fertilizzanti chimici e diserbo.
T e c n i c h e B i o l o g i c h e
Gli oli biologici derivano da tecniche che rispettano l’ecosistema: l’erba spontanea viene fatta crescere e interrata, i residui della potatura vengono macinati e incorporati nel terreno.
Queste operazioni restituiscono sostanza organica e microelementi naturali alle piante, garantendo qualità, sviluppo sano e sostenibilità dell’oliveto.